Durand, Ielasi, Suzuki: Altre visioni (per sognatori ancora non desti)
Dopo TRAX, del 2002 [vedi qui], anche quest’anno e/static propone, nella stagione del risveglio e dell’apertura (al nuovo, cioè all’imprevedibile), un ciclo di eventi a carattere performativo.
Un evento è “ciò che può accadere, che accadrà”... Qualcuno provoca, dà inizio a una successione di fatti che avvengono in un certo luogo, in quel momento, alla presenza di un certo numero di persone (molto vicine al ‘performer’, con il quale possono venire a contatto, interagire...). Qualcosa di irripetibile, quindi, quando si provi a rifarlo in altre condizioni di luogo, di tempo, di composizione del pubblico che vi assiste. Si può applicare questa definizione di ‘performance’ a tutti e tre gli appuntamenti del ciclo di ALTRE VISIONI, perché, pur nelle loro sostanziali reciproche differenze, avvengono tutti secondo tali modalità.
Comincerà, giovedì 20 marzo alle ore 21, il giovane musicista Giuseppe Ielasi, presente lo scorso anno – unico italiano invitato – al “Beyond Baroque Festival”, per la musica di ricerca, di Los Angeles. Si servirà di chitarre elettriche azionate meccanicamente ed elettronicamente (attraverso ri-elaborazioni al computer) per esplorare, nella particolare dimensione spazio-temporale della galleria quella sera, nuove linee di sviluppo della sua opera (un ‘work in progress’) Chords.
Giovedì 3 aprile, alla stessa ora, per la prima volta a Torino dopo molti anni, una straordinaria figura di performer, artista visivo, sound artist e musicista (il suo cd antologico “Odds and Ends” è stato votato uno dei migliori del 2002 nell’ambito outer limits dalla prestigiosa rivista musicale inglese The Wire). Akio Suzuki intreccerà i diversi aspetti della sua sfera creativa per dare forma alla performance Trigger (‘grilletto’, in italiano: ciò che viene fatto agire perché qualcosa accada…).
Concluderà il ciclo, lunedì 19 maggio alle 21.30, Colonne d’aria vibrante di Werner Durand, berlinese, noto anche per le sue recenti collaborazioni con Amelia Cuni e, in passato, con Arnold Dreyblatt. Si tratta di un virtuoso suonatore di strumenti a fiato auto-costruiti, le cui sonorità diffonderà e farà riverberare (utilizzando sia oggetti di uso comune che ‘delay’ elettronici) nello spazio fisico sede dell’evento.
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