Morton Feldman e Rolf Julius: Music for a long time
Nel 1979 Rolf Julius (1939-2011) creò un'opera molto importante, Dyke Line, una serie di 10 fotografie in bianco e nero messe in linea orizzontale, tutte apparentemente uguali fra loro. Lui stesso mi disse una volta, qualche anno fa, che il suo intento era di realizzare l'equivalente visivo della musica di Morton Feldman (1926-1987), il suo senso di 'endlessness'. Non ero a conoscenza, fino a pochi anni fa, dell'esistenza dello String Quartet II di Morton Feldman, quello noto per la sua smisurata lunghezza, finché un giorno, dopo averne sentito parlare da Giuseppe Gavazza, mi decisi ad includerlo in un progetto che da anni accarezzavo, il cui obiettivo era l'avverarsi di un vecchio sogno del mio amico Julius. Il quale non era mai riuscito a mettere in scena (a parte un paio di situazioni molto private, nel suo atelier berlinese, quando provarono insieme) una performance della grande Joan La Barbara che improvvisasse davanti ai suoi 'dots' rossi e neri. Io stessi feci qualche tentativo, purtroppo senza esito, finché lui ci lasciò, all'inizio del 2011, prima di poter assistere alla realizzazione di quel sogno (curiosamente, anche meno di due mesi prima della sua performance nella celebre Rothko Chapel di Houston, così strettamente legata allo stesso Feldman). Le coincidenze fra le due componenti principali del progetto sono evidenti e precise, e molti i rimandi (Feldman creò proprio per Joan La Barbara la sua straordinaria composizione Three Voices), ciò che mi convinse a tentare questa avventura, forse con maggiore convinzione che non nel passato. Finalmente, grazie all'interessamento dell'Istituto Musicale di Rivoli, che ha inserito i due concerti nella programmazione 2012-13 di Rivolimusica, e a quello del Museo del Castello di Rivoli, all'interno del quale verranno allestite alcune grandi opere di Rolf Julius, essenziali soprattutto per l'improvvisazione vocale di La Barbara, il sogno di Rolf Julius, a cui “Music for a long time” è dedicato, si avvererà, il prossimo dicembre.
Il progetto mette in gioco diverse componenti: la musica di un autore assai importante della seconda metà del secolo scorso, Morton Feldman, il lavoro a sua volta molto particolare di un artista visivo (purtroppo recentemente scomparso) che utilizzava spesso l'elemento suono per costruire le sue opere, Rolf Julius, più alcuni performers: il Quartetto d'archi di Torino (Vittorio Marchese, Umberto Fantini, Andrea Repetto, Manuel Zigante) e la grande 'vocalist' americana Joan La Barbara, che si esibiranno, i primi nell'esecuzione dello String Quartet II di Feldman e la seconda nell'improvvisazione vocale su alcune grandi scores (partiture) di Julius.
Il Quartetto d'archi di Torino, va detto, ha già eseguito il cosiddetto 'quartetto lungo' (così definito per la sua straordinaria lunghezza: fra le 5 e le 6 ore) di Feldman per due volte negli ultimi anni, la prima a Bolzano nel 2009, la seconda in Olanda, a Groeningen, nel 2010.
A proposito di Rolf Julius, come si è detto egli teneva in modo particolare al progetto – di cui era stato messo al corrente – e aveva già provato, alcuni anni fa, con La Barbara l'esecuzione di alcune parti dei suoi Piano Pieces, che consistono in grandi 'assemblages' di fogli di carta coreana, appesi alle pareti, sui quali egli aveva stampato a getto d’inchiostro dei 'dots' (punti) neri e rossi. Essi infatti sono al tempo stesso opere di arte visiva e partiture musicali, dato il valore di notazione, appunto, musicale, assegnato dall’artista ai vari segni, a seconda del loro colore e della forma.
L'eccezionalità dell'evento, per quanto riguarda lo String Quartet II si coglie andando alla pagina del sito dedicato a Morton Feldman (http://www.cnvill.net/mfsq2perfs.htm) dove si legge che esso fu scritto da Feldman nel 1983 per il Kronos Quartet che lo eseguì (non nella versione integrale, ma in una abbreviata da Feldman a 'sole' quattro ore), 6 volte tra il 1983 e il 1988. Solamente nel 1996 l'Auryn Quartet eseguì ad Amburgo la versione integrale. Escludendo il Quartetto d'Archi di Torino (unico quartetto italiano ad averlo in repertorio) nella storia le esecuzioni integrali sono state solo 6 e i quartetti che hanno presentato questa composizione sono stati 6, incluso il dedicatario Kronos.
Per quanto invece riguarda i 'dots' di Rolf Julius, il primo musicista in assoluto ad eseguire in pubblico una performance di questo tipo fu la pianista giapponese Aki Takahashi, al Museum Fridericianum di Kassel nel 2001, nel contesto di una personale dell'artista tedesco; poi fu il violoncellista austriaco Michael Moser ad improvvisare su una partitura allestita alla Stadtgalerie di Saarbrücken, in una personale di Julius, nel 2002; nel 2003 l'eccentrico ensemble berlinese Zwischentöne di Peter Ablinger eseguì improvvisazioni vocali su varie serie di 'dots' neri e gialli in una mostra alla Akademie der Künste di Berlino, e in quello stesso anno la cantante tedesca Ute Wassermann fece un lavoro analogo basandosi su piccoli 'songbooks', al Metronom di Barcellona; nel 2005, alla WDR 3 (canale di radio pubblica) di Colonia, l'ensemble di musica vocale tedesco Die Maulwerker eseguì parti (1-6) del Songbook di Julius; ancora Aki Takahashi, nel 2006 a Berlino, improvvisò davanti al grande Piano Piece nr. 3 un'esecuzione pianistica 'live' all'interno di quell'edizione di Maerz Musik.
Questa performance vocale di Joan La Barbara si può effettivamente considerare una prima mondiale, e curiosamente, se si considera che Julius pensò proprio alla vocalist americana per prima, come naturale interprete delle sue grandi opere/partiture.
L'evento, fra espositivo e performativo, si articolerà in due serate consecutive, venerdì 14 dicembre 2012 (il Quartet di Feldman) e sabato 15 dicembre 2012 (Why Black? Why Red? di Julius). Tutto avrà luogo all'interno di un'unica grande sala (la più grande, effettivamente, fra tutte quelle disponibili), la nr. 36 al III piano del Museo del Castello di Rivoli, che si presta perfettamente allo scopo, per le sue caratteristiche spaziali e acustiche. Alle pareti verranno allestite tre grandi opere recenti (create fra il 2006 e il 2007) di Rolf Julius, Piano Piece nr. 3, Piano Piece nr. 4 e Five Red, insieme ad altre due opere, risalenti al 1979/80, le serie di fotografie in b/n Dyke Line e Body Horizons. La prima soprattutto, come detto, è molto importante perché stabilisce la reale concretezza della relazione fra i due autori. La seconda, creata immediatamente dopo Dyke Line, è molto simile, e l’unica differenza sta nella scelta di ritrarre, come fossero paesaggi molto minimali – soltanto un’area di terra piatta al di sotto, e cielo al di sopra – parti di un corpo femminile nudo, peraltro irriconoscibili in quanto tali.
Carlo Fossati, Torino, 2012
Programma delle due serate:
venerdì 14 dicembre 2012 dalle ore 17.30
Music for a long time – 1
Morton Feldman, String Quartet II (1983)
Quartetto d'Archi di Torino
sabato 15 dicembre 2012 dalle ore 21
Music for a long time – 2
why black? why red? Joan La Barbara sings Rolf Julius
Rolf Julius, Piano Piece nr. 3, 2006
Rolf Julius, Piano Piece nr. 4, 2007
Rolf Julius, Five Red, 2007
Joan La Barbara, Solitary Journeys of the Mind, 2011
(progetto prodotto dall'Istituto Musicale di Rivoli in collaborazione con e/static e il Museo del Castello di Rivoli, con il sostegno della Regione Piemonte; incluso nella stagione concertistica Rivolimusica 2012/13)
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