Michael Graeve: Forms Unseen
Questa è la seconda mostra personale di Michael Graeve per e/static, dopo quella del 2010. Nella prima, già il titolo, “Spatial Choreography”, descriveva con chiarezza quello che è uno dei tratti distintivi del fare arte di questo artista australiano di origine tedesca, contemporaneamente pittore e produttore/manipolatore di suoni e rumori: il suo eccellente senso dello spazio, e la capacità di cooptarlo in un sistema di segni che richiedono di essere esperiti piuttosto che semplicemente osservati. In quel caso, gli elementi costitutivi dell'installazione andavano cercati muovendosi, appunto, attraverso lo spazio, per essere rinvenuti ovunque, sui muri, sul pavimento, sul soffitto. Di quando in quando, cogliendo di sorpresa il visitatore, una composizione di suoni e rumori appariva a sovvertire/mettere in discussione, per pochi minuti, tutte le eventuali certezze spaziali acquisite durante l'esplorazione, compiuta camminando e guardando in ogni direzione, della sala espositiva.
In questi sei anni qualcosa è cambiato, e già nel titolo di questo nuovo progetto espositivo, sia pure più allusivamente rispetto alla precisione descrittiva utilizzata nel 2010, si annuncia questo cambiamento. Che viene soprattutto stabilito dall'inserimento di elementi invisibili, non soltanto per la parte attinente all'ascolto – di suoni e rumori, e di silenzi che si alternano con quelli – ma anche per quanto riguarda gli aspetti più propriamente plastici, come forme e colori. Stavolta anche le parti vuote, prive (apparentemente) di forma e di colore, concorreranno a comporre una nuova 'coreografia spaziale' con il fine di dare una differente, sia pure effimera, identità allo spazio. Non viste, ma fortemente presenti ed effettive, linee, direzioni, e, appunto, forme (visibili o meno), saranno protagoniste insieme a colori, suoni, e a superfici apparentemente vuote.
La mostra, che verrà inaugurata la sera di sabato 5 novembre, a partire dalle 20.30, durante la Notte delle Arti Contemporanee, è stata prodotta grazie al prezioso sostegno del Governo Australiano attraverso Australia Council for the Arts.
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note e suggerimenti per chi visita Forms Unseen.pdf | 35.37 KB |