Luca Vitone: Un quartetto
La sera del 4 ottobre 2001 a Torino, nel corso di EXIT-01, Luca Vitone dava inizio alla serie di “Corteggiamento”: nove lavori, ognuno intitolato a una Musa (e la prima fu Polimnia), che, a partire da un'esecuzione live di motivi popolari originari del luogo stesso in cui sono eseguiti - come accadde allora - prenderanno ognuno la propria forma definitiva accostati a un oggetto altrettanto caratterizzato. In termini cioé fortemente legati alle tematiche della festa popolare, con tutti gli annessi e connessi di tipo socio-antropologico - anche e soprattutto nel senso delle relazioni più propriamente amorose come è ben indicato dal titolo.
Da allora la fisarmonica, suonata quella sera dal musicista Beppe Turletti nella parte conclusiva della sequenza di eventi performativi - per segnalare anche l'avvio del convivio che a quella seguì - rimarrà legata alle luci che rappresentano Torino nei suoi colori emblematici, azzurro e giallo, appoggiata su uno sgabello che serve a chi la suona per appoggiarvi il piede, o, appunto, ad esservi essa stessa appoggiata nelle pause della musica, quando viene il momento per una bevuta, una chiaccherata.
A quel primo esemplare della serie altri sette si sono aggiunti, altrettanti diversi strumenti popolari - mandolino, ciaramella, tamburello, flautino, chiamu, chitarra, tirititì - suonati a Catania, a Parigi, a Milano, messi insieme alle ghirlande di lampadine colorate con i toni rappresentativi dei vari luoghi, e a un oggetto, ogni volta uno diverso (ma sempre legato a un uso 'sociale'): un tavolo da pranzo, un armadio, una panchetta, un tavolino, uno scrittoio, una sedia, un appendiabiti... e intitolati usando i nomi di altre sette Muse: Talia, Calliope, Euterpe, Tersicore, Urania, Clio, Erato.
L'ultima Musa ancora non citata, Melpomene, associata agli altri elementi, strumento musicale, oggetto d'uso comune, luci colorate, darà il titolo all'ultimo lavoro della serie, quello che comprende un violino, strumento tipico dell'etnìa Rom (rappresentata dai colori rosso, verde e blu delle lampadine), appoggiato su di un vecchio e logoro baule da viaggio. Raffigurano entrambi molto bene, strumento e oggetto, l'indole di questo popolo così congeniale alle tematiche di Luca Vitone, sempre connesse all'idea e alla pratica del viaggio, alla disponibilità nei confronti del diverso e del nuovo, alla curiosità verso il lontano e l'ignoto.
Melpomene verrà presentato per la prima volta al pubblico, ancora a Torino, la sera del 24 febbraio 2005, a partire dalle 19, nello stesso spazio di e/static che vide nascere Polimnia, anche presente, insieme a Clio (da Milano, luci bianche e rosse) e ad Euterpe (con le luci rosse e blu di Catania), per formare con loro il quartetto che dà il titolo alla mostra. Si chiuderà così, nello stesso luogo in cui aveva iniziato il suo percorso geografico e temporale, il cerchio idealmente tracciato dal progetto quando prese il via più di tre anni fa.
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