Christina Kubisch: E silenzio negli angoli
Artista di notorietà internazionale, autrice, già a partire dalla prima metà degli anni '70, di un vasto 'corpus' di opere complesse che tendono ad attivare sempre nel fruitore una percezione di tipo sinestetico, nell'accezione più piena e completa del termine, la tedesca Christina Kubisch (Bremen,1948) non ha mai smesso di fare ricerca. Fra i primi artisti visivi a comprendere, e a utilizzare intensivamente, elementi sonori (o sarebbe forse meglio dire musicali) nel proprio lavoro, fu inclusa nell'epocale mostra, curata da René Block, "Für Augen und Ohren", del 1980 a Berlino. In questi ultimi anni, grazie alla crescente attenzione del mondo dell'arte verso quest'area di ricerca - della quale, insieme a Max Neuhaus, Rolf Julius, Terry Fox, Hans Peter Kuhn e pochi altri, è un indiscusso punto di riferimento - Kubisch ha continuato a ricevere un'attenzione e un interesse sempre crescenti anche da parte di artisti dell'ultima generazione. Questi riconoscono infatti nel suo lavoro, oltre a una freschezza in grado di sottrarlo ai rischi della ripetitività, alcune qualità uniche e determinanti, quasi archetipiche. L'uso dei cavi a induzione magnetica (modalità che verrà poi praticata, con modeste variazioni, da artisti più giovani negli ultimi anni), o degli speakers aperti, ormai inflazionato per quanto si ritrova in innumerevoli installazioni sonore, nonché l'utilizzo delle lampade 'wood', o dei moduli elettronici attivati da cellule solari, sono tutti esempi del suo approccio 'tecnologico' nei confronti della realtà fenomenica (soprattutto di quella più nascosta, sia pure a noi molto vicina). Ma a contare veramente è la poeticità a cui attinge nelle sue opere, che si manifesta anche attraverso la loro eleganza minimalista, quasi eterea, ottenuta peraltro con l'uso di materiali comuni, come appunto i cavi elettrici, gli speakers, i pannelli solari.
La personale di Christina Kubisch per e/static è la sua prima a Torino in assoluto, e comprenderà un nuovo grande lavoro realizzato appositamente per lo spazio, oltre a una serie di lavori 'uber die stille' (sul silenzio), del 1996, e ad alcuni disegni inediti.
Di questa artista (oltre che musicista e performer), che ha esposto in musei e gallerie di tutto il mondo, a partire dal 1973, ricordiamo, fra le moltissime mostre personali e di gruppo, oltre a quella già citata:
1978: Biennale di Venezia;
1982: Biennale di Parigi;
1987: Ars Electronica Festival (Linz); documenta 8 (Kassel)
1990: "Landschaft" (Fridericianum, Kassel); Biennale di Sidney
1992: "The True and the False" (P3, Tokyo)
1996: sonambiente (Berlino)
2000: "Sonic Boom" (Hayward Gallery, Londra)
2001: "Visual Sound" (Mattress Factory, Pittsburgh)
2005: BIAS International Sound Art Festival (Museum of Contemporary Art, Tai Pei)
Ultima in ordine di tempo, la grande installazione permanente 'light and sound' "Licht Himmel" al Gasometer di Oberhausen, inaugurata lo scorso 11 marzo.
Grazie a Goethe Institut Turin
011235140 estatic.it christinakubisch.de